Il primo premio della World Press Photo, prestigiosa rassegna internazionale, che vede gareggiare i più grandi fotoreporter del mondo sui temi di attualità più scottanti avvenuti nell’anno precedente, viene attribuito, per l’anno 2012, allo spagnolo Samuel Aranda, impegnato a raccontare la primavera di rivoluzione medio-orientale e araba. Fuori dal podio celebri foto come quelle raffiguranti la cattura di Osama Bin Laden.
Entrando nello specifico della descrizione dello scatto vincitore, “ictu oculi” di grande impatto emotivo , esso raffigura una donna Yemenita, coperta interamente da un burqa nero, accovacciata ad un parente ferito, ritratta nell’intento di abbracciarlo teneramente e di portargli conforto. Sorvolando sull’aspetto tecnico della luce molto bella ed avvolgente che caratterizza lo scatto e che si nota, in particolar modo, su parte del volto e del busto del ferito, preme qui sottolinearsi il grande pathos che emerge nel contrasto cromatico ed espressivo dei due corpi. Al viso sofferente dell’uomo ed al suo torso nudo, fa da contrappeso il grande velo scuro e apparentemente inespressivo della donna che, nonostante resti celata dietro ad esso, rivela un’innato senso di protezione e di cura, palesato dal capo chino rivolto all’uomo e dalle braccia che lo avvolgono come in un figurata ed amorevole alcova. Questa scena così, oderei definire, materna e quasi cristallizzata, tale risulta essere il suo impatto agli occhi di chi la guarda, viene ancor più enfatizzata dal luogo di dolore e sofferenza in cui tale episodio si staglia. Ciò sembrano indicarci, infatti, il braccio ed il capo di un altro uomo, steso a terra e presumibilmente in difficoltà, che si intravedono sulla destra.
Concludo suggerendo di visitare, non appena sarà in Italia, la mostra World Press Photo 2012, di solito allestita a Roma e a Napoli. Un’occasione per ammirare foto dal grande pregio artistico ma, soprattutto, dall’indiscusso valore narrativo e di forte denuncia di cruente realtà mondiali tanto frequenti ai giorni nostri quanto ai più ignote.
Segnalo di seguito alcuni utili link, in italiano ed in inglese, alla rassegna fotografica:
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Giovanni Somma